Archivio mensile Ottobre 2011

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Una volta che si è trovato se stessi, bisogna essere in grado, di tanto in tanto, di perdersi… e poi di ritrovarsi.

Friedrich Wilhelm Nietzsche

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Per diventare bella, una donna non deve voler passare per carina: cioè in novantanove casi in cui potrebbe piacere, deve disdegnare ed astenersi dal piacere, per raccogliere un giorno il rapimento di colui, la porta della cui anima è abbastanza grande per accogliere il grande.

Friedrich Wilhelm Nietzsche

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La principessa che credeva nelle favole, come liberarsi del proprio principe azzurro.

“Sì, così”, replicò il gufo. “Perchè una persona ne ama un’altra nello stesso modo in cui ama se stessa: con tenerezza ed accettazione o con intransigenza e rifiuto”

Marcia Grad.

Questa favola ha una protagonista speciale. Perchè Victoria è una principessa, ma anche qualcosa di più. Lei è tutte quelle donne che, dopo aver trovato il proprio principe azzurro, scoprono come non è tutto azzurro quel che somiglia al cielo, e che non c’è dolore più grande dell’essere ferite dalla persona amata. Sgomenta, incredula, Victoria decide di accettare l’invito di uno strano personaggio, lascia tutto e intraprende il viaggio della scoperta di sè, sul Sentiero della Verità. Lungo il cammino rischia di annegare nel Mare delle Emozioni, è costretta ad attraversare la sconcertante Terra delle Illusioni. A poco a poco impara a distinguere la realtà dai sogni e comprende che una persona può amarne un’altra solo nello stesso modo in cui ama se stessa: con tenerezza e accettazione o con intransigenza e rifiuto. E per quanto sia faticoso abbandonare la strada già segnata e apparentemente più sicura, scopre che è possibile trovare nuove vie, e che ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno. Saper sognare è un dono, ma il sogno può diventare una gabbia dorata se per realizzarlo si accettano così tanti compromessi da perdere di vista la felicità. Perchè è giusto credere nelle favole. L’importante è saper accettare che la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.

Victoria sono io. Siete voi. Siamo tutte.