Archivio annuale 2011

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Ti cammino sul cuore – S. Quasimodo

Ti cammino sul cuore, | ed è un trovarsi d’astri | in arcipelaghi insonni, | notte, fraterni a me | fossile emerso da uno stanco flutto. (Dammi il mio giorno)

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Solitudine – H. Hesse

La solitudine è indipendenza: l’avevo desiderata e me l’ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa, meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo e silente nel quale girano gli astri.

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Canto Navaho

ciup..l’ho appena trovata..bellissima..con tutto il mio amore..

Non ti auguro un dono qualsiasi,
Ti auguro soltanto quello che i più non hanno. Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare, non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre, ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo, ti auguro tempo perché te ne resti: tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull’orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare. Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso, per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare. Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.

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“Mosca 1961”

L’assenza dondola nell’aria come un batacchio di ferro
martella il mio viso martella
ne sono stordito

corro via l’assenza m’insegue
non posso sfuggirle
le gambe si piegano cado

l’assenza non è tempo né strada
l’assenza è un ponte fra noi
più sottile di un capello più affilato di una spada

più sottile di un capello più affilato di una spada
l’assenza è un ponte fra noi
anche quando
di fronte l’uno all’altra i nostri ginocchi si toccano.

Nazim Hikmet

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Non sto pensando a niente

Non sto pensando a niente,
e questa cosa centrale, che a sua volta non è niente,
mi è gradita come l’aria notturna,
fresca in confronto all’estate calda del giorno.
Che bello, non sto pensando a niente!

Non pensare a niente
è avere l’anima propria e intera.
Non pensare a niente
è vivere intimamente
il flusso e riflusso della vita…
Non sto pensando a niente.
E’ come se mi fossi appoggiato male.
Un dolore nella schiena o sul fianco,
un sapore amaro nella bocca della mia anima:
perché, in fin dei conti,
non sto pensando a niente,
ma proprio a niente,
a niente…

Fernando Pessoa

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E’ vietato

È vietato piangere senza imparare,
alzarti al mattino senza saper cosa fare,
aver paura dei ricordi
È vietato non sorridere ai problemi,
non lottare per ciò che vuoi,
abbandonare tutto per paura,
non far diventare i tuoi sogni realtà.
È vietato non dimostrare il tuo amore,
far pagare a qualcuno i tuoi debiti e il tuo malumore
È vietato abbandonare i tuoi amici
non tentare di capire ciò che avete vissuto insieme
chiamarli soltanto quando hai bisogno
È vietato non fare le cose per te stesso
non creder in Dio e fare il tuo destino
Aver paura della vita e dei suoi compromessi,
non vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo respiro
È vietato sentire la mancanza di qualcuno senza rallegrarsi,
dimenticare i suoi occhi e la sua risata
solo perché le vostre strade non si incrociano più
È vietato dimenticare il tuo passato e pagarlo con il tuo presente.
È vietato non tentare di capire le persone,
pensare che le loro vite valgano più della tua
non sapere che ognuno ha il suo cammino e la sua gioia
È vietato non creare la tua storia
smettere di ringraziare Dio per la tua vita,
non avere dei momenti per la gente
che ha bisogno di te,
non capire che ciò che ti da la vita
te la può anche togliere.
È vietato non cercare la tua felicità
non vivere la tua vita con un atteggiamento positivo
non pensare che potremmo essere migliori
non sentire che senza di te questo mondo non sarebbe uguale.

Pablo Neruda

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Ode alle lacrime

Ode alle lacrime

In quale minuscola
piega dell’Anima
voi nascete,
o, Lacrime?
Quale tortuoso cammino
dovete percorrere, voi,
calde gocce preziose?
Quale mare profondo placa la vostra sete?
E quale fuoco misterioso vi scalda?
A quale voce dell’anima voi obbedite?
E quale Dio vi ha donato
il vostro gusto salato del dolore?
O di gioia?
O di rabbia?
O di disperazione?
O d’amore?
O di tristezza?
O di felicità?
O di speranza?
Avete mica sapore diverso per ogni sentimento?
Perché siete invisibili?
Perché il Dio non vi ha colorato?
Volevate potervi nascondere
dagli sguardi indiscreti?
Perché nemmeno io non vi posso vedere
sgorgare dai miei occhi?
Perché non vi posso trattenere
nelle mie mani?
Perché a volte non mi sentite,
quando vi chiamo?
Sapete ogni segreto dell’anima mia?
Voi potete parlare con il mio cuore?
Ma quante domande…
E le risposte?
Nessuno le sa.
Siete così silenziose,
ma urlate più delle tempeste…
Salite
veloci
dal cuore stanco
alla gola,
poi
agli occhi.
Sapete solo voi
la strada da fare.
E prima d’essere asciugate
furtivamente
o di toccare la terra
silenziosamente,
che siete
poche o tante,
fa lo stesso…
Voi …
Liberate il cuore.
Sciogliete i nodi.
Placate le tempeste.
Strappate i sorrisi.
Udite le preghiere.
Calmate il dolore.
Per poi morire
per sempre.
E mi lasciate in dono
solo due invisibili
impronte.
E due calde bagnate carezze.

[….]

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Io ti chiesi

Io ti chiesi perché i tuoi occhi
si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo
in un oscuro flutto.
Mi hai guardato a lungo
come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perché sei tanto triste

Hermann Hesse

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Scopri l’amore

Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.

Mahtma Gandhi

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Mahatma Gandhi – Pensiero

Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
“Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?”
“Gridano perché perdono la calma” rispose uno di loro.
“Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?” disse nuovamente il pensatore.
“Bene, gridiamo perché desideriamo che l’altra persona ci ascolti” replicò un altro discepolo. E il maestro tornò a domandare: “Allora non è possibile parlargli a voce bassa?” Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.
Allora egli esclamò: “Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l’uno con l’altro. D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perché?
Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano. E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E’ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano.”
Infine il pensatore concluse dicendo: “Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare.”

Mahatma Gandhi

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Una volta che si è trovato se stessi, bisogna essere in grado, di tanto in tanto, di perdersi… e poi di ritrovarsi.

Friedrich Wilhelm Nietzsche

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Per diventare bella, una donna non deve voler passare per carina: cioè in novantanove casi in cui potrebbe piacere, deve disdegnare ed astenersi dal piacere, per raccogliere un giorno il rapimento di colui, la porta della cui anima è abbastanza grande per accogliere il grande.

Friedrich Wilhelm Nietzsche

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La principessa che credeva nelle favole, come liberarsi del proprio principe azzurro.

“Sì, così”, replicò il gufo. “Perchè una persona ne ama un’altra nello stesso modo in cui ama se stessa: con tenerezza ed accettazione o con intransigenza e rifiuto”

Marcia Grad.

Questa favola ha una protagonista speciale. Perchè Victoria è una principessa, ma anche qualcosa di più. Lei è tutte quelle donne che, dopo aver trovato il proprio principe azzurro, scoprono come non è tutto azzurro quel che somiglia al cielo, e che non c’è dolore più grande dell’essere ferite dalla persona amata. Sgomenta, incredula, Victoria decide di accettare l’invito di uno strano personaggio, lascia tutto e intraprende il viaggio della scoperta di sè, sul Sentiero della Verità. Lungo il cammino rischia di annegare nel Mare delle Emozioni, è costretta ad attraversare la sconcertante Terra delle Illusioni. A poco a poco impara a distinguere la realtà dai sogni e comprende che una persona può amarne un’altra solo nello stesso modo in cui ama se stessa: con tenerezza e accettazione o con intransigenza e rifiuto. E per quanto sia faticoso abbandonare la strada già segnata e apparentemente più sicura, scopre che è possibile trovare nuove vie, e che ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno. Saper sognare è un dono, ma il sogno può diventare una gabbia dorata se per realizzarlo si accettano così tanti compromessi da perdere di vista la felicità. Perchè è giusto credere nelle favole. L’importante è saper accettare che la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.

Victoria sono io. Siete voi. Siamo tutte.

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Un tuo bel quaderno

Se hai a dispozione un tuo bel quaderno, scriverai cose più belle.