“Gli afrodisiaci sono il ponte gettato tra gola e lussuria. Immagino che, in un mondo perfetto, qualsiasi alimento naturale, sano, fresco, di bell’aspetto, leggero e saporito – vale a dire, dotato di quelle caratteristiche che si cercano in un partner – sarebbe afrodisiaco, ma la realtà è ben più complessa.”
Isabel Allende – 1998 Afrodita
L’anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino.
Charles Bukowski
“Non ho paura delle parole dei violenti, ma del silenzio degli onesti”
Martin Luther King
Epicuro ritiene che la filosofia debba diventare lo strumento, il mezzo, teorico e pratico, per raggiungere la felicità liberandosi da ogni passione irrequieta.
“Se non fossimo turbati dal pensiero delle cose celesti e della morte e dal non conoscere i limiti dei dolori e dei desideri, non avremmo bisogno della scienza della natura”.
Propone quindi un “tetrafarmaco”, capace di liberare l’uomo dalle sue quattro paure fondamentali:
Paura degli dei e della vita dopo la morte:
– Gli dei non si interessano degli uomini
Paura della morte:
– Quando noi ci siamo ella non c’è, quando lei c’è noi non ci siamo
Mancanza del piacere:
– Esso è facilmente raggiungibile
Dolore fisico:
– Se è acuto è momentaneo o morirai, se è leggero è sopportabile
Bisogna fare la propria vita come si fa un’opera d’arte. Bisogna che la vita di un uomo d’intelletto sia sua opera. La superiorità vera e propria è tutta qui.
G. d’Annunzio
Non sono né un artista né un poeta.
Ho trascorso i miei giorni scrivendo e dipingendo,
ma non sono in sintonia
con i miei giorni e le mie notti.
Sono una nube,
una nube che si confonde con gli oggetti,
ma ad essi mai si unisce.
Sono una nube,
e nella nube è la mia solitudine,
la mia fame e la mia sete.
La calamità è che la nube, la mia realtà,
anela di udire qualcunaltro che dica:
“Non sei solo in questo mondo
ma siamo due, insieme,
e io so chi sei tu”.
Kahlil Gibran
Questa tela viene dipinta per il ministro Godoy assieme alla Maja vestita, in modo che una si sovrapponga e copra l’altra. Sistemate nel gabinetto privato del ministro, fanno parte di una collezione di nudi femminili che comprende oltre a una copia da Tiziano anche la Venere allo specchio di Velázquez, dono della duchessa d’Alba. Per lungo tempo si è pensato che la donna raffigurata da Goya fosse appunto l’avvenente duchessa, mentre rappresenta verosimilmente Pepita Tudo, la giovane amante di Godoy. Se l’opera di Tiziano esercita una notevole suggestione su Goya, questi rinuncia a ogni tipo di idealizzazione: la maja offre allo spettatore con orgogliosa naturalezza il proprio corpo, mostrandone con semplicità tutti i seducenti dettagli anatomici. A causa della prorompente sensualità, l’opera verrà giudicata oscena e quindi confiscata. Si salverà rimanendo nascosta nei depositi dell’Accademia di San Fernando fino al suo ingresso al Museo del Prado nel 1901.
“…puoi sognare, creare, progettare e costruire il più bel luogo del mondo…ma per trasformare un sogno in realtà ti servono le persone…”
Walt Disney
L’uno Aprile del 1873 venne al mondo Sergei Vasilyevich Rachmaninoff nato nella proprietà della famiglia in Oneg nella campagna di Novgorod , i suoi genitori erano Lubov Boutakov e Vasily Rachmaninoff (un ex-ufficiale dell’esercito russo). Aveva due sorelle più grandi, Elena e Sophia e un fratello più grande Vladimir. Due altri bambini stavano per raggiungere la famiglia di Rachmaninoff ,una bambina di nome Varvara e un ragazzo di nome Arkady, ma Varvara morì appena nata.
La musica era parte della tradizione della famiglia di Rachmaninoff , e sia il padre che il nonno di Rachmaninoff avevano suonato il piano. Alexander Siloti, il cugino di Rachmaninoff era già un pianista famoso e stava diventando molto conosciuto dal periodo in cui era nato Rachmaninoff. All’età di sei anni, Rachmaninoff ebbe la prima lezione di piano con Anna Ornatsky dal conservatorio di San Pietroburgo. Impressionata dalla naturale abilità di Rachmaninoff al piano, Anna lo raccomandò per una borsa di studio al conservatorio di San Pietroburgo nel 1881.
Dall’eta di nove anni lui iniziò formalmente le lezioni al conservatorio. Dopo qualche anno,iniziò ad andare male in tutte le materie infatti lui marinava la scuola per andare a giocare e saltare da un tram all’altro. Suo padre intanto aveva disperso tutto il patrimonio della famiglia lasciando Lubov e i bambini con niente in mano. Senza soldi, e con la minaccia chesuo figlio poteva essere espulso dal conservatorio, Lubov chiese aiuto ad Alexander Siloti. Si decise che Rachmaninoff avrebbe potuto continuare a studiare al conservatorio e , in poco tempo, andò a Mosca , per diventare un allievo di Nikolai Zverev.
Nikolai era conosciuto sia come insegnante che come disciplinare e i suoi duri piani giornalieri di lunghe sessioni di pratica, in poco tempo videro Rachmaninoff diventare più calmo e concentrato. Le dure serate musicali alla quali parteciparono molti dei musicisti russi erano combinati con il duro regime. Presso Zverev era ospite Tchaikovsky, con cui Rachmaninoff subito strinse una forte rellazione ed ebbe un’influenza importantissima sui suoi anni irrisoluti.
Il conservatorio di Mosca offrì la sua prima introduzione come compositore. Sotto le direttive di Sergei Taneyev e Anton Arensky ottenne una forte conoscenza del contrappunto e dell’armonia, e iniziò a scrivere le sue composizioni. Di queste, le migliori sono il “tone poem” Prince Rostslav e il suo Primo Concerto per Piano, ma scrisse anche alcuni pezzi per piano solista e alcune canzoni.
La sua nuova necessità di comporre sconvolse Zverev che vedeva questo come uno spreco del suo talento sulla tastiera. I due non giunsero mai ad un accordo e Rachmaninoff si trasferi nella classe di suo cugino, Alexander Siloti. Dopo Siloti decise di abbandonare il conservatorio, e chiese di fare il suo esame finale un anno prima. Dimostrando una grandissima abilità al piano si laureò nel 1891, un anno prima del previsto. Andò avanti per laurearsi in composizione un anno più tardi. Protò un opera intitolata Aleko per il suo esame che scrisse il quindici giorni e ottenne il masimo presso Great Gold Medal. In poco tempo , dopo la laurea, scrisse il Preludio in Do Diesis Minore. Preludio al quale rimase attaccato in modo indissolubile per tutta la vita.
Karl Gutheil si avvicinò a Rachmaninoff che stava cercando nuove composizioni da pubblicare. Sergei vendette una manciata di composizioni, inclusa la sua opera Aleko. E fu’ proprio a Gutheil che vendette il Preludio in Do Diesis Minore. Sfortunatamente lui non protesse mai con il copyright internazionale il suo Preludio, una mossa atipica per un compositore più maturo. Come risultato lui guadagno u totale di quaranta rubbi per uno dei pezzi per piano più noti di questo secolo. Gutheil rimase l’editore di Rachmaninoff fino alla sua morte nel 1914. Presso il suo nuovo ediotre e uno studente sotto la sua guida, Rachmaninoff andò avanti con la sua vita.
Diventando sempre più noto per tutto il globo a causa delle sue composizioni, le sie esecuzioni e le sue opere, attrasse l’attenzione dei giornalisti. Uno in particolare il critico francese Cesar Cui, che in una occasione visitò Rachmaninoff a Ivanokva, la sua proprietà a 510 Km a sud-est di Mosca. Durante la visita, Cui compose una corta melodia che fece sentire a Rachmaninoff. Col passare del giorno, lui chiese al grande pianista se la sua melodia aveva una qualche qualità e questa domanda Sergei rispose “No”. La sua decisione di non illudere il critico si risolse in un continuo scrivere, di Cui,di riviste critiche nei confornti delle performance di Rachmaninoff
Nel Gennaio 1895 iniziò a pensare al suo primo lavoro orchestrale maggiore, la sua Prima Sinfonia. La composizione dell’opera prese otto mesi e fu’ finito verso la fine di Agosto a Ivanokva. C’erano altri 18 mesi prima che l’opera fosse data in prima rappresentazione a San Pietroburgo, cinque giorni prima del ventiquattresimo compleanno di Rachmaninoff. La rappresentazione fu’ un disastro a il giovane Sergei era distrutto.Glazunov aveva condotto la rappresentazione e Sergei andò e disse “Sono sorpreso che un uomo di un così grande talento [Glazunov] possa condurre così male”. Un gossip dell’epoca vuole che Glazunov consusse quando era ubriaco, ma questo non fu’ mai confermato. Ma ciò era possibile da un uomo che nascondeva bottiglie di liquore dietro alla cattedra durante le sue lezioni al conservatorio di San Pietroburgo e lo beveva di nascosto attraverso una cannuccia ( queste notizie le abbiamo da Schostakovich che era statao un suo allievo)
A Rachmaninoff mancava la fiducia di comporre qualcosa dopo il disastro della sua Prima Sinfonia. Gli anni seguenti alla rappresentazione non furono senza attività musicale infatti lui ottenne una posizione importante conducendo per un teatro privato di Mosca, portato avanti da Savva Mamontov. Qui lui condusse rappresentazioni di Gluck, Serov, del Carme di Bizet e Queen of Spades di Tchaikovsky. Il suo talento come conduttore era riconosciuto da tutti, e come conduttore fece la sua prima entrata a Londra nel 1899. Eseguì la sua fantasia per orchestra The Rock, così come suono il suo Preludio in C Diesis minore e l’elegia dalla stessa Opus.
La composizione era ciò che ora era difficile per Rachmaninoff. Molti dei suoi amici provarono ad aiutarlo a ritrovare il suo desiderio di comporre, e uno di questi fissò per lui un incontro con una sua vecchia conoscenza, Lev Tolstoy. Durante l’incontro Sergei suonò a Tolstoy alcuni dei suoi pezzi. Tolstoy si girò verso Rachmaninoff e disse:”Dimmi, le persone hanno bisogno di musica come questa?”. Poi andò a trovare Dr. Nikolai Dahl che si era specializzato in ipno-terapia. C’è un’ipotesi secondo la quale Rachmaninoff fu’ ipnotizzato per riottenere la sua fiducia, ma è più probabile che lui parlo semplicemente con Dahl di musica e arte. Queste conversazioni e i suoi amici più stretti diedero certamente a Rachmaninoff una pace interiore.
Più decso di prima, riprese a comporre. Iniziò scrivendo idee per il Secondo Concerto nel 1900, e lo introdusse nell’Ottobre del 1901. Continuò a scrivere musica e scrisse più opere in questo periodo, di quante ne avesse scritte durante tutta la sua vita – la Seconda Sinfonia, il Terzo Conceto e parti del quarto, tre opere Aleko, Il cavaliere avaro, Francesca da Rimini, le maggiori opere vocali inclusi The Bells e the All-night Vigil , le sonate per piano, il ripensamento del suo Preludio per piano e oltre settanta canzoni. La sua carriera era al massimo del successo come compositore in Russia, essendosi creato un nome a Londra, Leeds e New york (dove introdusse il terzo concerto per piano). Si considero per primo come un compositore e poi come pianista, e nel 1917 era così che il mondo intero lo vedeva.
Dopo la rivoluzione di Ottobre del 1917, Rachmaninoff trovò l’atmosfera in Russia insopportabie, e in quel periodo scrisse:”Ogni cosa intorno mi rende impossibile lavorare e ho paura di diventare apatetico”. Virtualmente senza danaro e con la consapevolezza che la proprietà della sua famiglia era stata demolita dai rivoluzionari Rachmaninoff e la sua famiglia decisero di lasciare i tumulti della Russia. Con un piccolo repertorio che consisteva delle sue opere e alcune di Chopin, Listz e Tchaikovsky, accettò offerte per esibirsi in qualsiasi luogo. Passo i successivi 25 anni ampliando il suo repertorio e facendo la vita del pianista internazionale. Un risultato diretto del movimento verso Ovest fu’ che lui compose pochissimo a causa dei suoi continui impegni
Rachmaninoff morì a Beverly Hills il 28 Marzo del 1943.