Archivio mensile Novembre 2008

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Questo amore

Questo amore 
Questo amore
Cosi violento
Cosi fragile
Cosi tenero 
Cosi disperato
Questo amore
Bello come il giorno
E cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore cosi vero
Questo amore cosi bello
Cosi felice
Cosi gaio
E cosi beffardo
Tremante di paura come un bambino al buio
E cosi sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che impauriva gli altri
Che li faceva parlare
Che li faceva impallidire
Questo amore spiato
Perché noi lo spiavamo
Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Perché noi l’abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Questo amore tutto intero
Ancora cosi vivo
E tutto soleggiato
E tuo
E mio
E stato quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
E che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda e viva come l’estate
Noi possiamo tutti e due
Andare e ritornare
Noi possiamo dimenticare
E quindi riaddormentarci
Risvegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognare la morte
Svegliarci sorridere e ridere
E ringiovanire
Il nostro amore è là
Testardo come un asino
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Sciocco come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
E ci parla senza dir nulla
E io tremante l’ascolto
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti coloro che si amano
E che si sono amati
Sì io gli grido
Per te per me e per tutti gli altri
Che non conosco
Fermati là
Là dove sei
Là dove sei stato altre volte
Fermati
Non muoverti
Non andartene
Noi che siamo amati
Noi ti abbiamo dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci diventare gelidi
Anche se molto lontano sempre
E non importa dove
Dacci un segno di vita
Molto più tardi ai margini di un bosco
Nella foresta della memoria
Alzati subito
Tendici la mano
E salvaci.

Jacques Prevert

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Jovanotti – A te

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Fabrizio De Andrè – La canzone di Marinella

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Futuro

Vivo in questo limbo,
che non è dorato,
che non ha futuro,
che ha solo passato,
dove la speranza è sopita.
Risvegliati, mi urlo!
Ma nulla cambia…

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perchè…

se fossimo in grado di parlare,
– difronte ad una persona,
– dicendo la propria opinione,
– guardandola negli occhi,
– e non avere timore o rimorsi e sensi di colpa,
forse gli psicologi avrebbero meno pazienti…

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Tu che mi sei sempre vicina…

Papina ti voglio bene.

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SAFFO

Le ragazze sono come le mele sugli alberi.
Le migliori sono sulla cima dell’albero.
Gli uomini non vogliono arrivare alle migliori, perché
hanno paura di cadere e ferirsi.
In cambio, prendono le mele marce che sono cadute
a terra, e che, pur non essendo così buone,
sono facili da raggiungere.
Perciò le mele che stanno sulla cima dell’albero,
pensano che qualcosa non vada in loro,
mentre in realtà esse sono grandiose.
Semplicemente devono essere
pazienti e aspettare che l’uomo giusto arrivi,
colui che sia cosi coraggioso da arrampicarsi
fino alla cima dell’albero per esse.
Non dobbiamo cadere per essere raggiunte,
chi avrà bisogno di noi e ci ama farà di tutto per raggiungerci.
La donna uscì dalla costola dell’uomo,
non dai piedi per essere calpestata,
né dalla testa per essere superiore.
Ma dal lato per essere uguale,
sotto il braccio per essere protetta
e accanto al cuore per essere amata.